Le storie a Luci Rosse del quartiere più glam di Milano: Brera
Spesso ignari della sua storia, ci aggiriamo tra le stradine del quartiere più chic di Milano, Brera. Nel quartiere bohèmienne della città, oggi si trovano l’Accademia di belle arti, la Pinacoteca e numerose gallerie d’arte.

Qua un tempo si respirava aria di perdizione, si trovavano i migliori luoghi di piacere LGBTQ+ e non, di Milano.
Le case di Brera un tempo furono bordelli e case chiuse di donne e uomini che vendevano il proprio corpo per scelta o per bisogno. Tre addirittura in una strada sola, San Carpoforo. Uno di questi si trovava al civico 8, il bordello con tre sorelle gestito dalla madre. In via dei Fiori Chiari civico 17 sorgeva il casino più celebre, il “Fior ciar”. In Via Formentoni, invece, le prostitute mostravano i loro seni dalle finestre. In via Madonnina, le ragazze facevano cadere dai terrazzi dei cestini vuoti, per indicare la loro disponibilità per il prossimo cliente. Questi sono degli esempi delle decine di bordelli che animavano questo quartiere in cui si trascorrevano serate tra amici e si imparava l’arte amatoria.
Le prime tracce risalgono ai tempi di Sant’Ambrogio, che aveva chiesto alle autorità provvedimenti per contenere il problema. Addirittura si racconta che l’invasione dei Barbarossa nel 1176 fu ritardata a causa di una giovane prostituta talmente brava da distrarre le truppe!
Il quartiere più immorale di Milano cambio dagli anni ’50, quando la legge Merlin del 1958 stabilì l’abolizione della prostituzione e la soppressione delle case chiuse in Italia. Molti ragazze e ragazzi compresi, facevano il lavoro più vecchio del mondo, perché poveri, ma altri scelsero di loro spontanea volontà di prostituirsi. Brera è ricca di contraddizioni e fascino, un pezzo di storia e costume della nostra città che vi invitiamo assolutamente di visitare!
